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10 / 28 maggio 2008
Personale dell’artista:
Lucio Statti

I sogni dell'Esasperatismo

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Veronica Longo

 

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I sogni dell'Esasperatismo

La casa delle bambole, il trenino, la paletta e il secchiello sono soggetti ricorrenti delle opere di Lucio Statti che ama ritrarre sulle sue tele ,in mostra a Il Bidone in via Salvator Rosa 159 bambini intenti al gioco per far riflettere i visitatori sul trait d’union che esiste tra il mondo infantile e quello della maturità. Intitolata “I sogni dell’Esasperatismo”, la mostra curata da Adolfo Giuliani e presentata durante l’inaugurazione da Veronica Longo è una ricerca sulla natura, sulle cose immemorabili avvolte dalla luce, immerse nel buio e nel silenzio, ma soprattutto sulla capacità di ascoltare e dare voce al bambino dentro ognuno di noi.

“Noi dipingiamo-spiega l’artista - momenti, emozioni, cose drammatiche per renderle sempre più drammatiche.Noi siamo faccia a faccia con i nostri timori tentando di superare la solitudine, mentre dipingi. Mentre pensavo tutto ciò tra me e me continuo a fare il gioco, il mio gioco.Non dovremmo prendere tutto sul serio e dovremmo riflettere di più sul reale significato delle cose che spesso non coincide con quello che noi riteniamo tale”.

 

Attraverso tele dipinte a volte con colori vivaci, Statti, con forte contrasto tra le figure iperrealista riconoscibili nella sua identità e nello scenario onirico, tenta di restituirci il proprio mondo interiore fatto di sensazioni ed emozioni e soprattutto consapevolezza che la nostra vita su questa terra è non solo breve, ma anche importante per poter elevare il nostro spirito. Un “viaggio” intrapreso coraggiosamente per dare alla luce un’attualità incalzante. Oggetti inesplorati si mescolano e si sovrappongono con altri segni e figure diventando nei dipinti ad olio immagini attraversate da segni leggeri e sfumati che non trovano alcuna rispondenza nella realtà.Una sorta di narrazione pittorica intrisa di atmosfere e fantasmi onirici sottolineata da colature di colore e cromatismi accesi. Un pinocchio coloratissimo invita gli spettatori alla riflessione assumendo un’aurea di santità suggerendo che non bisogna prendere tutto sul serio.Poi c’è”Caronte” il traghettatore dell’Ade nella religione greca e romana che invece dei morti trasporta giocattoli e oggetti per sperare in un futuro migliore.

Il tempo, e la memoria per l’artista hanno un ruolo fondamentale per riuscire a “ritrovare” l’eternità forse tra le nuvole, ammirando il mare o gocce che sono diventate cascata o la luce persa dietro le colline e parlare con sconosciuti per ritrovare se stesso e per non sentire quello che muore dentro di te”. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì ore 17-20 e fino al 28 maggio.
Daniela Ricci

 

  

 

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso