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30 ottobre - 12 novembre2008
Personale dell’artista:
Mario Fortunato

"L'Esasperatismo di Garcia Lorca"

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Domenico Raio

La ricerca Esasperatista

Mario Fortunato e Adolfo Giuliani Con la mostra personale "Esaperatismo di Garcia Lorca", Mario Fortunato compie un'operazione culturale senza precedenti nella storia ormai decennale del Movimento. L'artista va alla ricerca di quegli indizi espressivi della grande letteratura europea del XX secolo, affini alle concezioni fondamentali dell'Esasperatismo stesso, per le tematiche affrontate e per la pulsione che ha caratterizzato il gesto creativo del celebre poeta e drammaturgo spagnolo. La poetica di Garcia Lorca, come un'opera esasperatista, nasce dalla constatazione di una condizione di vita autenticamente sofferta che rischia di proiettare l'umanità, nelle sue singole e differenti esistenze, in un baratro senza possibilità d'uscita.

Le sue composizioni, proprio come i lavori creati per il Movimento, non sono pure astra zioni né tanto meno uno sterile esercizio estetico, ma presentano sempre un risvolto sociale che è parte essenziale della creazione stessa. E come le parole di Garcia Lorca, delicate e decise al tempo stesso, incidono nell'animo dei lettori per fermare immagini di umano disagio, l'artista Mario Fortunato, nel magistrale lavoro di preparazione delle sue acqueforti, incide nella lastra metallica con tocchi sapienti per restituire al fruitore, attraverso un complesso procedimento tecnico-artistico, le stesse raffigurazioni di dolore. Le opere presenti in questa personale di Fortunato, che si avvale anche della preziosa esperienza, nella fase di stampa, dei Prof. Salvatore Oppido, riprendono dunque, sotto un profilo iconografico, alcuni degli aspetti più caratterizzanti della poetica di Federico Garcia Lorca, confermando, anche sul piano diacronico, quella contiguità esistente tra tutte le diverse forme di espressione artistica.

Ma cosa può realmente accomunare l'espressione esasperatista alla poesia di Garcia Lorca? Mario Fortunato individua un'affinità di moventi nel concentrare l'attenzione sull'uomo, quale più nobile rappresentante della natura e quindi della vita stessa. La poesia di Federico Garcia Lorca difende l'Uomo dagli agenti esterni della vita; l'artista esasperatista difende l'Uomo per costruire una nuova umanità e migliorare la qualità della vita. Se c'è una costante nell'ispirazione della poesia di Lorca, essa è senz'altro riconoscibile in quel senso di angoscia profonda che attanaglia il poeta di fronte a tanti desideri inappagati e nell'inquietudine di un amore impossibile da cui scaturisce una condizione di vita autenticamente sofferta in continue avvisaglie di morte.

Se c'è invece un contenuto ricorrente nell'opera dell'artista esasperatista, esso è sicuramente individuabile in quella percezione di pericolo che pervade l'autore al cospetto di una seria minaccia per le sorti dell'umanità sul nostro pianeta che, nel rischio di raggiungere un punto di non ritorno, genera un'ineluttabile insoddisfazione per la vita stessa. E ancora, se il poeta spagnolo interpreta l'amore come fonte di dolore e l'esistenza è vista nel costante riferimento della morte, l'artista esasperatista intende la vita, che da un atto d'amore ha origine, come motivo di dolore se all'uomo comincia a non essere più garantito lo stesso diritto all'esistenza. Su Federico Garcia Lorca si abbatté la forza di un destino tragico, lo stesso che il poeta aveva descritto con l'Intensità che lo caratterizzava in alcune sue liriche più rappresentative, quali ad esempio"Llanto por Ignacio Sánchez"("Pianto per Ignazio Sanchez"); la speranza degli artisti esasperatisti dev'essere invece che proprio le loro opere possano contribuire a deviare in tempo utile il corso di un destino che si annuncia fin troppo ostile, attraverso una presa di coscienza dei popoli della terra la quale possa restituire all'arte quel ruolo di educatrice civica che da troppo tempo ha smarrito. In tal senso la mostra di Mario Fortunato si rivela certamente una pietra miliare.

Domenico Raio
giornalista-scrittore

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso