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15 / 27 marzo 2007
Collettiva degli artistii:
Mario Barrotta, Antonio De Chiara, Roberto Elia, Mario Fortunato, Franco Iuliano, Paolo Napolitano, Paola Rago, Franco Santamaria 

"Natura e Vita"
A cura di  Adolfo Giuliani
Intervento:  Domenico Raio

Mario Barrotta

Antonio De Chiara

Roberto Elia

Mario Fortunato

Franco Iuliano 

Paolo Napolitano

  Paola Rago 

  Franco Santamaria

La "natura" dell’arte. 

Ogni violenza che l’uomo muove contro la natura finisce per ritorcersi contro se stesso, un atteggiamento autolesionista e irresponsabile che l’Esasperatismo stigmatizza al punto 2.1 del suo Manifesto. Violentare la natura vuol dire compromettere in maniera irreversibile la qualità della vita sul nostro pianeta. L’artista, proprio come la natura, si esprime attraverso un atto creativo, e l’arte, proprio come la terra, per donarci i suoi frutti dev’essere amata, coltivata e tutelata da ogni forma d’inquinamento per conservare quella sua purezza in mancanza della quale l’arte non è più arte e la natura non è più natura. Oggi l’arte, alla stregua dei prodotti della natura sui quali incombe la minaccia delle modificazioni genetiche, rischia di essere alterata nella sua essenza a causa di forme d’espressione di difficile decodificazione. In questa situazione di generale disorientamento, siano la natura e la vita il sicuro riferimento di ogni espressione artistica, laddove per vita s’intende l’uomo stesso e per natura la sua nutrice. L’arte, come la natura, è nutrimento per quegli eletti che possiedono la sensibilità d’interpretarla. L’arte, quando è veramente tale, nella varietà delle sue forme, stili e contenuti, riconcilia sempre alla natura e alla vita per la sua intrinseca capacità di evocare ambienti e condizioni agendo, senza intercessioni, sulla sfera delle nostre emozioni. Se la natura non è nella sua descrizione, l’arte non può essere nella sua interpretazione, ma deve vivere di propria vita ben più di quanto possa rappresentare la vita stessa. Arte, natura, vita devono rappresentare, dunque, un trinomio inscindibile il cui valore gli aderenti al Movimento dell’Esasperatismo si stanno impegnando a tenere alto attraverso un’espressione pittorica che, lungi da ogni facile esercizio contemplativo, vuole ribadire l’importante ruolo che l’arte stessa può avere nell’evitare che l’uomo possa causare ulteriori infausti fenomeni ai danni della terra e degli esseri viventi.

Domenico Raio

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso

 

“Natura e vita” è l’ultima di tre collettive, ognuna di 8 artisti ciascuna, in corso fino al 26 marzo al Centro d’Arte e Cultura “Il Bidone” in via Salvator Rosa 159, dedicate alla riflessione dei diversi messaggi che intende lanciare il movimento“Esasperatismo, Logos & Bidone”. Violentare la natura vuol dire compromettere in maniera irreversibile la qualità della vita sul nostro pianeta. Ogni violenza che l’uomo muove contro la natura finisce per ritorcersi contro se stesso, atteggiamenti autolesionisti e irresponsabili che il movimento, stigmatizza al punto 2.1 del suo manifesto. Mario Fortunato,Franco Iuliano,Mario Barrotta,Franco Santamaria,Paolo Napolitano,Paola Rago,Roberto Elia e Antonio De Chiara gli artisti presentati per l’occasione che hanno con due lavori ciascuno interpretato il malessere quotidiano  individuando i podromi di quell’umana condizione per la quale fu coniato il termine stesso di Esasperatismo, ideato nel 2000 da Adolfo Giuliani.”L’arte-ha detto Domenico Raio durante l’inaugurazione -come la natura è nutrimento per quegli eletti che possiedono la sensibilità d’interpretarla.Nelle varietà delle sue forme, stili e contenuti l’arte   riconcilia sempre alla vita per la  sua  simile  intrinseca capacità di evocare ambienti e condizioni agendo senza intercessioni sulla sfera delle nostre emozioni”. Adriana Caccioppoli, Nunzio Capece, Giuseppe Di Franco, Lucia Iovino, Rosario Mazzella, Sandra Ravallese, Maria Robucci e Ignazio Sabiucciu con altrettante opere realizzate con ricerche diverse e personali hanno esposto i loro lavori durante la mostra Incontriamoci”. Attraverso  linguaggi pittorici ricchi, giochi di colori e segni gli artisti percorrono le radici magmatiche della nostra identità per una attenta lettura della società contemporanea.”Il messaggio”invece con opere di  Susy Provenzale,Giovanni Ariano, Alfredo Sansone, Irene Giordano,Antonio Pugliese, Antonio Giannino,Domenico Severino e Enrico Fiore ha avuto il compito di interpretare e analizzare la crisi dei valori di oggi partendo  dalla scienza incontrollata, l’arte non più fruibile e il vivere quotidiano per promuovere un’attenta analisi  della crisi  dei valori di oggi.24 artisti in tutto e tre mostre con l’obiettivo comune di  far riflettere e di conseguenza evitare ulteriori infausti fenomeni ai danni della terra e degli esseri viventi.

Daniela Ricci