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3 / 13 dicembre 2006
Collettiva giovani artisti toscani e campani:
Marco Caiazzo, Giuliana De Marco, Stefania Frigenti, Stelvio Gambardella, Francesco Grassi, Caterina Longobardi, Simona Mostrato, Massimo Nanni, Francesca Naso, Piera Scognamiglio, Imma Sicurezza, Lapo Simeoni

Esasperatismo: rete giovanile

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Domenico Raio

 

Alcuni momenti dell’inaugurazione

Giovani in Movimento

La responsabilità di certe storture del mondo contemporaneo quali le crescenti tensioni nei rapporti sociali, l'irrefrenabile oltraggio alla natura, le raccapriccianti manipolazioni scientifiche, sono da attribuire senza dubbio alle generazioni "mature", ma gli effetti di queste azioni scellerate, com'è spesso avvenuto nel corso della storia, si riversano soprattutto sui giovani ai quali gli anziani rischiano di lasciare in eredità un habitat non più vivibile sotto ogni profilo.

Negli ultimi anni il conflitto generazionale sembra essersi acuito perché non sempre gli over 50 riconoscono che l'universo consegnato ai ragazzi si presenta ormai privo di quelle più elementari opportunità che le generazioni passate hanno ricevuto, e di questa situazione di generale disagio, i giovani, che appena vent'anni fa erano solo dei bambini, di sicuro non possono essere incolpati.

 

L'unica colpa potrebbe essere quella di adagiarsi in questa crescente decadenza della "civiltà" moderna senza rivendicare con i mezzi espressivi a loro disposizione il proprio diritto al futuro perché oggi una delle maggiori incognite dei giovani è il loro domani. Cosa sarà il nostro pianeta tra 20-30 anni? Conserverà ancora la sua dimensione umana o non esisteranno più le condizioni ambientali e sociali per poterlo abitare con serenità?

 

Per il Gruppo Giovani del Movimento dell'Esasperatismo il mezzo espressivo è uno dei più nobili ed efficaci: è l'arte. Analizzando i contenuti delle opere della collettiva in oggetto la preoccupazione appare evidente come pure il messaggio che i giovani vogliono lanciare alle generazioni mature, sempre distratte e pronte a liquidare i loro problemi additando un benessere materiale che in altri tempi non esisteva.

Ma quale dev'essere il prezzo di questo benessere? Dev'essere l'incomunicabilità, l'inquinamento, la modificazione delle identità genetiche, la non procreazione? E questo sarebbe il "benessere"? Rappresenterebbe il "progresso"? Ne siamo certi, o non ci troviamo piuttosto di fronte all'ennesimo "bidone" perpetrato proprio ai danni dei giovani perché si allontanassero dai valori reali che evidentemente la "civiltà" moderna ad un certo punto del suo grado di sviluppo ha cominciato a considerare poco remunerativi. Allora il compito dei giovani diventa quello di svuotare questo contenitore, che ben raffigura l'esperienza esistenziale, d'ogni surrogato e d'ogni chimera che vi è stata riposta dalle generazioni precedenti, per ricolmarlo di quegli elementi naturali che sono la scaturigine di ogni forma di vita, nella sua accezione biologica, ma anche sociale.

L'unica speranza per la terra, è la terra stessa; è l'ultima certezza in un'epoca in cui il senso di smarrimento e di precarietà è un sentimento diffuso soprattutto tra le generazioni giovanili, e se la speranza di un domani migliore non può essere riposta negli uomini, troppo inaffidabili, i giovani la ripongono nella natura spesso raffigurata attraverso le sue manifestazioni più rigogliose a rappresentare quella luce verso la quale l'umana azione deve tendere per non ritrovarsi del tutto disorientati nel tortuoso percorso della vita. In questo senso l'Esasperatismo palesa la sua vocazione giovanile, perché individua e si oppone con vigore alle logiche perverse, perché unisce gli uomini intorno ad un obiettivo comune, perché è proiettato verso il futuro.

Domenico Raio

 

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso