Annarosa del Corona
Giornalista e poetessa

L’eterno mulinello delle foglie ha destato rigido il giorno, e mani si sono lavate nelle lacrime; e guerre, e guerre, e sangue, e mass-media che cantano lo spettacolo. L’ansia denuda l’anima; in questa magrezza di idee resta solo il cuore che batte, che fortemente batte. Giorno dopo giorno, coscienti del degrado del pianeta, attendiamo alle fatiche quotidiane e osserviamo con angoscia funesti eventi e l’incuria dell’uomo. In breve spazio temporale, senza la conoscenza profonda delle conseguenze, la scienza spinge ai limiti estremi. L’arte, in forme confuse, confligge con le attese. 

Ecco il senso dell’esasperatismo, che è moto dell’arte e del pensiero, nato dall’idea e dall’impegno di Adolfo Giuliani, intellettuale napoletano che ha elevato il bidone ammaccato a vessillo quasi sacrale di sofferenza; il bidone ammaccato è specchio della terra, della vita, è denuncia del grado di esasperazione raggiunto dall’uomo, dal vivere di ogni giorno, dalla natura violentata. Il bidone viene umanizzato: mondo dell’arte povera, arte che nasce dal riciclaggio, arte vissuta, arte grido di protesta, arte che combatte la violenza.

Bidone e pensiero, presa di coscienza e invito alla riflessione, nel totale rispetto della libertà dell’arte. Colori forti e decisi, anche attraverso la parola impressa, dettano i contenuti; coralità di voci, voci che si mischiano in polifonia, bassi e alti, quasi a raggiungere il cielo, perché i buoni della terra guardano con occhio temperato, innamorato e cosciente il cielo. Molti gli artisti che si riconoscono nei fini e nel linguaggio del movimento, decisi a mantenere l’impegno: valori umani da non dimenticare.

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