Movimento artistico culturale fondato dal prof.  Adolfo Giuliani

EVENTI  >> 11 dicembre 2010 - PAN  Palazzo  delle Arti Napoli - Via dei Mille 29.  - Napoli (Na)

Presentazione del catalogo della Terza Triennale Internazionale.
Consegna del premio Bidone d'oro alla Cultura 2010 alla prof.ssa Clementina Gily.
Introduce e modera la prof.sa Clara Guarino.
interventi: maestro Roberto De Simone, dirigente scolastico Emilia Mallardo, presidente fondatore dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli Gerardo Marotta, assessore alla cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati, scrittore giornalista Domenico Raio, fondatore del movimento esasperatismo Adolfo Giuliani.
Cartolina e annullo speciale delle Poste Italiane per i 10 anni del movimento.

La Prof.ssa Clementina Gily, attraverso la sua attività di docente e di giornalista pubblicista, di valente scrittrice, di infaticabile curatrice di convegni e conferenze, ha contribuito e contribuisce alla diffusione di una cultura intesa, al tempo stesso, come custode del patrimonio conoscitivo classico e come promotrice di nuovi e stimolanti saperi. Instancabile animatrice di formazione estetica, tenace ricercatrice e guida attenta. Osservatorio di comunicazione Federico II di Napoli, è riuscita nel difficile intento di coniugare le istanze formative di tradizione umanistica con le nuove tecnologie informatiche.

 

 

"Il Bidone contenitore della vita e della terra, metafora delle sofferenze con le sue ammaccature. Da oggi anche come contenitore per antonomasia del pensiero umano nel suo lungo percorso fino ai nostri giorni." Così Adolfo Giuliani definisce il simbolo da lui ideato nel Maggio del 2000, simbolo di un'umanità sofferente, il Bidone appunto, per il movimento intitolato esasperatismo. Un termine inesistente in italiano, entrato ora nel vocabolario italiano e citato dalla Treccani.
Un segno della necessaria indignazione che oggi percorre Napoli, per l'eccessiva incuria dovuta non ai cittadini ma alla cattiva organizzazione dei servizi e ad una politica troppo distratta dalle questioni di potere. Gli artisti che, dagli iniziali 34 di dieci anni fa, esporranno in ben 110 alla terza triennale internazionale in febbraio, hanno raccolto dall'inizio una sensazione viva nella città. Il difficile rapporto con le istituzioni, il dover fare da sé, il rimando a quel che ognuno ha come unica risorsa - sono cose che fanno parte del napoletano - ma spesso non l'esasperatismo, l'indignazione salvifica, la capacità non di rivoltarsi ma di rivoluzionare l'assetto delle cose. Rivoluzionare con calma, come nel moto terrestre. Rimettere le cose a posto, tornando sullo stesso e mettendo ordine. Creando la connessione e la rete tra persone di buona volontà. Questa parola nuova era necessaria.
                                                                                                     Clementina Gily

Esasperatismo, un Movimento cosmopolita.
Nel villaggio globale del mondo, dov’è ormai prassi che si progetti in Europa, si produca in Asia e si venda in America, connotare territorialmente un Movimento culturale sarebbe limitativo. La Terza Mostra Internazionale del Movimento Esasperatismo Logos & Bidone sancisce in maniera definitiva lo spessore cosmopolita di un movimento che, nato a Napoli agli albori del terzo millennio, si è diffuso repentinamente in ogni continente raccogliendo le adesioni di un cospicuo numero di artisti, molti dei quali saranno presenti in questa prossima esposizione che sarà ospitata in una sede tanto prestigiosa quanto universalmente conosciuta come Castel dell’Ovo.
Sin dalla sua fondazione il Movimento ha avuto una vocazione internazionale perché le questioni trattate dall’Esasperatismo sono universali e riguardano in particolare la casa comune degli uomini, la nostra terra, per la cui salvaguardia, mai come in questo momento, si rende necessario il concorso di tutti i popoli del mondo. Problemi come l’inquinamento, il surriscaldamento del pianeta e i conseguenti cambiamenti climatici che tante rovine stanno causando, giusto per citare qualche esempio, non si possono certamente fermare alla frontiera. Il ciclo industriale produzione-vendita-consumo che sta risucchiando nella sua spirale uomini di ogni continente uniformandoli nell’insoddisfazione e nelle frustrazioni di un vivere quotidiano privo ormai di superiori e umani valori, è una questione che sta assumendo cittadinanza universale. Passaporto internazionale sembrano avere anche altri scottanti temi d’attualità quali la clonazione e gli organismi geneticamente modificati, frutto di una scienza che, senza più etica, rischia di sostituirsi a madre natura per partorire mostri dagli effetti imprevedibili.
In occasione della Terza Internazionale dell’Esasperatismo proprio da Napoli, città vituperata, ma straordinariamente vitale e sensibile, giunge ancora una volta un invito universale alla riflessione attraverso lo strumento dell’arte che, quando si conserva libera e pura, come quella espressa dagli artisti dell’Esasperatismo, rappresenta un monito da prendere in seria considerazione. L’arte proposta dal Movimento riconquista una nuova rappresentatività, diventa metafora della nostra epoca nelle sue molteplici situazioni, si sostituisce a voci ben più autorevoli se queste tacciono per calcolo o per mancanza di senno. Non ha la pretesa di fermare il corso degli eventi, non sarebbe neanche suo compito, ma si propone solo d’intervenire sulle coscienze per modificare i comportamenti più irresponsabili. Il pericolo di non ritorno è già alto e riguarda tutte le nazioni perché di fronte a problemi di tali dimensioni nessun paese può ritenersi esente da rischi concreti.
Gli artisti dell’Esasperatismo convergeranno a Napoli per lanciare proprio dall’antica capitale europea un messaggio di speranza all’Europa ed al Mondo. La città contenitore per antonomasia, di storia e di esperienze, vissuta, ferita, sofferta, si desta e da metropoli cosmopolita qual è sempre stata si assume la responsabilità morale e culturale di denunciare, attraverso le opere degli artisti presenti in mostra, quei mali del mondo che stanno mettendo in pericolo la stessa sopravvivenza del genere umano sul nostro pianeta. L’auspicio è che intorno ai principi morali sostenuti dal Movimento, ed espressi artisticamente dai pittori aderenti, si apra un moderno dibattito culturale internazionale che, anche e soprattutto attraverso i nuovi strumenti di comunicazione, possa coinvolgere un gran numero di persone disposte a impegnarsi, ciascuno nel suo campo di competenza, perché sul pianeta destinato all’uomo si recuperi la dimensione umana.
Sono fermamente convinto della validità di una rassegna artistica come la Terza Internazionale dell’Esasperatismo perché simili iniziative possono essere da stimolo ad un profondo cambiamento culturale. Molti problemi che affliggono la nostra civiltà prim’ancora di essere strutturali o programmatici sono, infatti, culturali. Giunti all’attuale stato di progresso la questione che tutti noi, cittadini del mondo, dobbiamo porci ormai non è più cosa fare per stare meglio, ma è cosa non fare per non stare peggio.
Domenico Raio
 

Elenco dei danni denunciati in 10 anni dall’Esasperatismo

1.    La natura è stata violentata in tutte le sue manifestazioni
2.    L’acqua da fonte di vita è diventata inquinata e quindi pericolosa per la sopravvivenza dell’uomo
3.    L’aria che respiriamo è un rischio per la salute
4.    Il mare è diventato una gigantesca pattumiera
5.    Il buco dell’ozono provoca catastrofi ambientali
6.    L’alimentazione ha perso la genuinità di un tempo
7.    Noi produciamo troppa spazzatura a causa di un consumismo sconsiderato e noi napoletani lo sappiamo bene
8.    Le scoperte scientifiche sono state spesso utilizzate a danno e non sempre a beneficio dell’umanità
9.    L’elettromagnetismo potrebbe diventare un danno irreversibile per il futuro
10.    La vita quotidiana è caratterizzata da un ritmo frenetico spesso senza senso
11.    La famiglia ha perso i valori tradizionali dello stare insieme e del condividere gioie e dolori
12.    I giovani sono frastornati ed hanno perso l’orientamento sul loro futuro
13.    Lo stress e la depressione sono conseguenza dell’esasperazione dei nostri tempi
14.    L’uomo ha rinunciato alle sue emozioni ed assomiglia sempre di più ad una macchina
Adolfo Giuliani

autore del sito è Nunzio Capece